Del desiderio
foil stamping on recycled textile fiber
(fabric sponsored by Nazena s.r.l.)
50 x 24 x 8 cm
2022
COMPLETE TEXT OF THE ARTWORK
«Questo significherebbe riconoscere quello che sta succedendo; possiamo pensare solo le cose che non possono pensare se stesse, così come una lama non può tagliare se stessa. Personalmente, io appoggio al cento per cento i processi basilari dell’interpretazione: l’interpretazione mi fa portare a casa la pagnotta… e a voi ragazzi i coupon per gli hamburger gratis che tenete nel portafoglio… A mo’ di ulteriore dettaglio, vorrei anche aggiungere che in fondo i racconti sono come campagne pubblicitarie, e il soggetto di un racconto è ciò di cui parla; l’oggetto di un racconto, il suo obbiettivo è la direzione in cui sta andando: cioè verso di noi, come stiamo scoprendo. Pensate soltanto a qualsiasi esempio di narrativa americana sperimentale negli ultimi venticinque anni e al dispiegamento artistico di icone popolari – marche di prodotti, programmi televisivi, personaggi famosi, film e musiche commerciali: dalla passione di Slothrop per le caramelle per la gola Slippery Elm, e il suo bizzarro incontro con Mickey Rooney nell’Arcobaleno della gravità, al microsballo anfetaminico se si consumano in rapida successione tre Millennium Fizzy e una confezione di biscotti Oreo a stomaco vuoto in Infinite Jest I, Lo scherzo infinito. Comprare le cose è un modo per acquistare un’identità di base; la consapevolezza di ciò è così reale e essenziale, così nascosto in bella vista sotto gli occhi di tutti da costringerci a ricordare di continuo a noi stessi come essere umani, come essere in pace ma molto tristi. Sai che novità! Un vecchio cliché! La chiave è la capacità, innata o acquisita, di trovare l’altra faccia della ripetizione: della semplice disposizione di vecchie parole e ancor più vecchie immagini in combinazioni e rapporti che il consumatore crede già che siano veri, rendendoti esattamente la persona che sei. Produrre è comunque produrre».